Nasci di Nuovo

 

      "Nascere di Nuovo" fra le montagne delle Serre Calabre

 

 

 

 

DAL CONVENTO DI SUORE ALLA CONVERSIONE BIBLICA

Sono stata quarantacinque anni una Cattolica Romana, e di questi ventidue li ho passati da suora in un convento appartato dedicato alla all’adorazione, alla riparazione e alla sofferenza. Io credevo che una suora fosse chiamata ad essere un salvatore del mondo, come Gesù Cristo, in miniatura.

 

La mia decisione di farmi suora

 

Dopo avere frequentato per otto anni le scuole elementari Cattoliche ed avere memorizzato il catechismo, che è il libro di testo Cattolico Romano, io giunsi a credere nel mio cuore che una famiglia che aveva un figlio prete o una figlia suora avrebbe avuto il favore di Dio e delle speciali benedizioni. Decisi di entrare in convento quando ebbi abbastanza anni per lasciare casa. Questo era il mio obbiettivo quando avevo ancora tra i tredici e i diciannove anni. Al mio ventunesimo compleanno, nel 1954, entrai in convento contro il volere dei miei genitori. La mia fede nella mia chiamata ad essere una suora soppiantò l’opposizione veemente dei miei genitori.

Nonostante il fatto di lasciare i miei genitori mi spezzò il cuore, i mi consolai con il fatto che io, facendo questo sacrificio per la salvezza della mia famiglia e di tutti quelli che erano fuori dalla fede Cattolica che credevo fossero destinati all’inferno, stavo compiendo la volontà di Dio.

 

La vita nel convento

 

All’inizio io avevo soggezione della solitudine e della strutturale bellezza e tranquillità che il convento pareva possedere. Mi fu insegnato a compiere delle penitenze come per esempio dormire su una tavola, prostrarmi alla porta della sala da pranzo come un atto di umiliazione, e battermi come mezzo per placare l’ira di Dio. Questo mi insegnò a credere in un Dio poco affettuoso, un Dio massacratore e inavvicinabile. Io avevo paura di Lui in qualsiasi momento della mia vita. Con il passare del tempo un senso di vuoto riempì il mio cuore e fui travolta dalla disperazione. Diventai depressa, spesso piangevo mentre mi infuriavo rabbiosamente con l’autorità e con odio per le regole e le usanze del convento che erano così crudeli. Il mio corpo sviluppò ogni sorta di malattia e mi ritrovai con un tremore che solo il Valium poteva aiutarmi. La medicina mi intorpidiva continuamente la mente e mi stava togliendo la capacità di pensare e di ragionare. ‘Comincio in soggezione con stupore’.

 

La mia brama di conoscere Dio

 

Ero così affamata di sapere che Dio mi amava e così desiderosa di conoscerlo che cominciai a leggere degli scritti mistici che insegnavano che uno poteva raggiungere una unione mistica con Dio, ed ottenere perciò una soprannaturale conoscenza di Lui che conduce ad una totale santità. Questo sentiero mi portò a supernaturalizzare non solo la Bibbia e Gesù, ma ogni cosa che aveva a che fare con la mia vita religiosa. Passo dopo passo persi la capacità di ragionare e affrontare la realtà, perché per me era troppo doloroso affrontare la realtà.

 

Preghiera esaudita

 

Mentre mi sentivo ancora senza speranza e così scoraggiata io gridati a Dio. Nella Sua misericordia e grazia Egli ascoltò le mie preghiere. Nel 1975 un mio lontano cugino che era diventato un Cristiano portò un evangelista, che stava visitando New York, al convento. Egli stava tenendo una riunione nella strada in una parrocchia cattolica là vicino. Io ricevetti il permesso di andare e per la prima volta io sentii il vero Vangelo. Era certamente una Buona Notizia! "16 Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna" (Giovanni 3:16). Appresi che Gesù era morto per i miei peccati, passati, presenti e futuri. Quando io lo accettati come mio Signore e Salvatore e mi pentii dei miei peccati, Egli vivificò il mio spirito morto e cominciò una relazione personale tra il Signore e me. Questo è il dono di Dio per coloro che credono: "Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù d’opere, affinché niuno si glorî" (Efesini 2:8-9). Come è importante sapere che noi dobbiamo individualmente porre la nostra fiducia e credere in Lui. "Perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l’ha risuscitato dai morti, sarai salvato" (Romani 10:9).

 

La mia vita dopo avere sentito il Vangelo

 

Dopo avere accettato personalmente Gesù Cristo come mio Signore e Salvatore, io cominciai a leggere la mia Bibbia e a pregare direttamente a Dio. nel 1977 lasciai il convento e partii per la mia ricerca per conoscere la verità. La Parola di Dio diventò la mia sola autorità e qualsiasi altra cosa era misurata con la Bibbia. Ma quello fu solo l’inizio. Io non mi resi conto del grave danno che le false dottrine e credenze aveva prodotto nel mio corpo e nella mia mente.

Attraverso un amico incontrai un Cristiano che mi aiutò a capire che un facitore della Parola porta guarigione al corpo e chiarezza alla mente. Perché attraverso la nuova nascita noi possiamo avere la mente di Cristo. Non è stata una strada facile, ma è stata piena dell’amore e della benedizione di Dio.

 

La fedeltà di Dio

 

Il Signore mi è stato fedele secondo le promesse della Sua Parola. Egli ha promesso di compensarci "delle annate che han mangiato il grillo, la cavalletta, la locusta e il bruco", mettendomi in grado di cominciare una nuova vita piena di gioia e di una vera pace interiore che né il mondo né la religione possono dare.

‘Il Signore è fedele giorno dopo giorno’.

Spero e prego di potere avere il privilegio di condividere l’amore e la bontà di Dio raccontando a tutti quelli che ascolteranno che Egli ha un piano per ogni vita ed Egli è fedele nell’adempiere quel piano quando noi riceviamo il dono della salvezza credendo nel Suo Figliuolo.

"Le cose che occhio non ha vedute, e che orecchio non ha udite e che non son salite in cuor d’uomo, son quelle che Dio ha preparate per coloro che l’amano" (1 Corinzi 2:9).

 

Jacqueline Kassar  

 

 

 

 

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